“La decisione del Governo Conte di porre la questione di fiducia in Senato sulla approvazione del DDL anticorruzione ed anti-prescrizione è la indecente risposta che si è inteso dare alla unanime critica che l’intera comunità dei giuristi italiani ha saputo esprimere contro un provvedimento connotato da grossolani profili di incostituzionalità e di irrazionalità, con particolare riguardo alla norma che abroga la prescrizione dei reati dopo la pronunzia della sentenza di primo grado.
Evidentemente la discesa in campo, al fianco dei penalisti italiani, di tutti gli studiosi del diritto e del processo penale in Italia, e poi ieri la richiesta congiunta di UCPI ed ANM di stralciare quella norma dissennata, portandola all’interno del tavolo che il Ministro di Giustizia Bonafede intenderebbe aprire sui rimedi alla durata irragionevole dei processi, per armonizzarla con quei possibili interventi, ha spaventato il Governo, al punto da indurlo a stroncare ogni possibile discussione in seno alla stessa maggioranza.
Il bavaglio che oggi è stato imposto al Parlamento italiano è una vergogna senza plausibili giustificazioni.
Da qui all’entrata in vigore di questa scandalosa riforma della prescrizione, prevista per il gennaio 2020, penalisti italiani moltiplicheranno il proprio impegno nella strenua difesa dei diritti della persona a non restare ostaggio senza limiti temporali della giustizia penale, a partire dalla manifestazione nazionale già convocata a Bari il prossimo 18 dicembre.
Ufficio stampa UCPI
Roma, 12 dicembre 2018″